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La Storia di Pelliconi

Il Nonno Pelliconi Primo

Tutto ebbe inizio nel “1924” quando il chierichetto Primo Pelliconi (Anno nascita 1912), presso la parrocchia di Cantalupo (Sasso morelli di Imola) provò da addomesticare uno sciame di api che si era posato sul campanile della chiesa.

Il Parroco trasmise e insegnò tutto il suo sapere riguardo alle api a Primo, che apprese come costruire una rudimentale arnia, come poter prendere le api e quindi collocarle nella cassetta.

Questo fu l’inizio di una storia…

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Oro liquido

Una vita trascorsa e dedicata all’Apicoltura.   Nemmeno durante la guerra smise di fare ciò che con passione aveva iniziato; il rischio personale veniva ripagato dalla dolcezza di quell’ Oro liquido.

Raccontava che durante la guerra, per evitare che i soldati Tedeschi requisissero il miele, lo nascondeva in recipienti sottoterra… più volte questo escamotage si dimostrò efficacie, ma una volta fu scoperto e del prezioso miele derubato.

Nel 1946, finita la guerra, comperò il podere della Marana (sede ancora attuale dell’Azienda) con annessa la casa padronale e lì continuò la sua Attività.

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L'arte dell'apicoltore

Il carattere del nonno Primo era molto scherzoso, gioviale, di compagnia…

La generosità non gli è mai mancata. Il Nonno con una grande famiglia: moglie, due figlie femmine e nipoti, era diventato un Apicoltore professionista ed era a contatto con gli apicoltori Italiani e non.

Andava a insegnare la sua “Arte”… perché è di arte che stiamo parlando agli studenti della scuola di Agraria Scarabelli di Imola, per divulgare le sue esperienze professionali.

Generoso nel diffondere le sue conoscenze, sia ai tanti suoi numerosi nipoti, sia insegnando a tanti Imolesi che volevano iniziare l’attività, anche come secondo lavoro.

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La tradizione continua

Negli anni ’70 il nipote Massimo Benfenati, cresciuto e vissuto con lui ha imparato il mestiere fin da bambino. 

Ha poi affiancato e quindi proseguito l’attività fino ad oggi (tutt’ora nella stessa sede in via Punta, 33 nel podere la Marana).

Negli anni a venire con la presenza di Massimo e della moglie Antonella Mingotti, l’Azienda Apicoltura Pelliconi fu tra le più importanti produttrici Italiane di Pappa Reale. 

​All’epoca l’innesto delle piccole e quasi invisibili larve per la produzione della Pappa Reale era un lavoro di manualità minuziosa, che veniva fatto dalle mani dei ragazzi del vicinato, quando le scuole erano chiuse.

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